Ricerca di marketing, studio e sperimentazione.

Sono attività alla base di ogni azione di marketing e comunicazione.

In realtà, a causa degli alti costi necessari per effettuare indagini serie e approfondite, le ricerche di marketing sono un argomento sovente proibito per moltissime realtà. Le piccole e medie imprese preferiscono infatti le analisi derivanti da dati secondari, ovvero dai dati vendita, opportunamente organizzati (giornalieri, mensili, annuali, per area geografica, per prodotto, ecc.), dalle informazioni sulla concorrenza raccolte dalla forza vendita, dai clienti, dal web. Esistono invece dati primari che si raccolgono direttamente mediante l’osservazione dei fenomeni o indagini condotte sulle persone di interesse. In questi ultimi casi si parla di vere ricerche di mercato, le quali, a seconda dell’obiettivo, si possono strutturare in tantissimi modi.

La ricerca di marketing mette a disposizione delle imprese le informazioni che possono aiutare a risolvere determinati problemi di marketing o comunicazione o a vedere delle opportunità di mercato. L’importanza delle ricerche di marketing derivano dalla possibilità di migliorare la capacità decisionale dei marketer e degli imprenditori, evitando supposizioni e interpretazioni errate. Premesso che il processo di ricerca è lungo e articolato, è necessario porre molta attenzione ad ogni fase (problema, ipotesi, tipo e tecnica di ricerca, raccolta dati, interpretazioni risultati, reporting) e curare ogni dettaglio, perchè sbagliare una ricerca è estremamente facile. Ad esempio solo per far capire la complessità nella quale si opera accenniamo ai metodi per raccogliere dati ovverossia osservazione, sperimentazione e sondaggio.

L’osservazione può essere in ambiente naturale e artificiale, mascherata e non mascherata, strutturata e non strutturata, diretta ed indiretta, umana e tecnologica. Non ci addentriamo in ognuna di esse ma il discrimine nel metodo deriva da ciò che si vuole conoscere, per cui se voglio capire il comportamento di un consumatore di fronte ad uno scaffale prediligerò una osservazione naturale piuttosto che in un laboratorio. Magari quella stessa osservazione può essere effettuata da una telecamera che registra le espressioni facciali e i gesti del consumatore stesso (con tutti gli oneri organizzativi e legali che ciò comporta).

La sperimentazione è un metodo che invece deriva dall’ambito scientifico. In un esperimento i ricercatori mantengono costanti certe variabili, indipendenti, e ne misurano gli effetti sulle variabili dipendenti.  Il sondaggio prevede un rapporto diretto con l’intervistato. E anche per i sondaggi le tecniche di raccolta dei dati possono essere strutturate o meno, dirette o meno. Insomma un mondo non semplice ma importante per il marketing perchè attraverso la ricerca si può studiare un fenomeno e capire, sperimentando, cosa fare per risolverlo. Ogni buon manager che si rispetti deve conoscere i limiti dell’una o dell’altra metodologia e approfondire, con l’aiuto di specialisti, il campo di studio. In linea di principio, l’approccio metodologico ottimale è quello eclettico, cioè adattare il metodo al problema, scegliendo la tecnica di indagine più idonea, usando a volte più tecniche, integrando i sistemi (web, sistema informativo, crm, small e big data), pianificando le varie fasi.

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Luca Scrimieri

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