L’ECOSISTEMA DI MARKETING

Realizzalo e vedrai la differenza.

Articolo pubblicato sul numero 6 Luglio/Agosto 2021 di Zampotta Magazine.

Cos’è un ecosistema?

Dobbiamo prendere a prestito la definizione che ritroviamo in ecologia. Un ecosistema è l’insieme degli organismi viventi e delle sostanze non viventi con le quali i primi stabiliscono uno scambio di materiali e di energia, in un’area delimitata, per esempio un lago, un prato, ecc. (voce Treccani).

Traslandolo nell’economia di mercato è l’insieme dei clienti e delle aziende di un determinato settore/business, che si scambiano merci e servizi per denaro.

Un ecosistema di marketing è l’organizzazione di mezzi e strumenti che permette ad un’azienda di entrare in contatto con il suo cliente.

L’azienda quindi, il marchio, il negozio, dovrà mettere in atto una serie di attività che consentano tale relazione.

L’obiettivo finale di un’azienda è sempre quello di aumentare il fatturato e guadagnare di più. Ma queste sono conseguenze. Il vero lavoro è creare le premesse perchè ciò avvenga.

L’ecosistema, se ben congegnato, crea i presupposti ideali per far sì che il cliente venga a conoscenza della vostra realtà e si fidelizzi.

Ok Luca… ma tradotto in soldoni cosa significa?

Creare un ecosistema di marketing vuol dire realizzare dei contenuti che trovano espressione in:

  • Campagne pubblicitarie (su qualsiasi media)
  • Brochure
  • Volantini
  • Biglietti da visita
  • Newsletter cartacea e digitale
  • Cartoline
  • Lettere
  • Shopper
  • Allestimento punto vendita
  • Assistenza sul punto vendita
  • Espositori interni, espositori esterni
  • Packaging
  • Merchandising (gadget, accessori, ecc.)
  • Carte fedeltà
  • Eventi
  • Sito web, blog, e-commerce
  • Assistenza digitale
  • App
  • Totem multimediali
  • Pagine social Facebook, Instagram, Linkedin, Tik Tok
  • Landing Page
  • Ricerche organiche
  • Campagne di advertising digitali
  • Mail, Sms
  • Video, Podcast
  • ecc.

Ognuno di questi supporti e relativi contenuti è un possibile contatto con un cliente o potenziale tale.

Ma… noi dovremmo realizzare tutto questo?

Le attività, i supporti, gli strumenti da utilizzare, sui vari media, cambiano a seconda del target di clientela cui vi rivolgete. Se la vostra attività è rivolta ad un target giovane, under 50, nella scelta delle azioni da intraprendere si potranno certamente privilegiare media digitali. Con un’utenza abituata a utilizzare dispositivi elettronici quali smartphone e tablet, si può fare abbondante uso di supporti digitali quindi social, volantini elettronici (e-flyer), riviste elettroniche (e-magazine), mail e newsletter, assistenza on line ad esempio. Idealmente un buon 70-80% del budget potrebbe essere rivolto ai canali digitali. Nel caso il target sia over 50-60 si può abbassare tale soglia di investimento a favore dei media e dei supporti tradizionali. Da ricordare che le persone continuano ad amare le cose fisiche, toccare, sentire un oggetto per cui oltre ad una brochure digitale (se a questa state pensando come possibile supporto promozionale) realizzate anche una bella e corposa brochure cartacea. E se a questa aggiungete qualcos’altro l’effetto promozionale sarà ancora più eclatante. Magari poi il tutto spinto pubblicitariamente sui social.

Il media-mix.

Nella scelta dei media su cui investire conviene sempre un mix di media. Si parla di media mix con riferimento ai canali pubblicitari che consentano di comunicare e veicolare un messaggio all’esterno. In estrema sintesi televisione, radio, annunci stampa, affissioni, dinamica, outdoor, web, social in cui possono entrare tutti i supporti dell’elenco di cui sopra, eccetto naturalmente tutto ciò che attiene al punto vendita fisico. Rivolgendosi opportunamente sia al mondo digitale che a quello tradizionale si aumentano le possibilità di incrociare un maggior numero di utenti.

I Touchpoint.

Sono tutti i punti di contatto del potenziale utente con la vostra attività (prodotto, servizio, marchio) quindi negozio fisico, web, social, ecc. Ogni punto di contatto genera una esperienza e una relazione col cliente. Un punto di contatto contiene i supporti di cui abbiamo parlato. La somma di tutti i punti di contatti individuati e le esperienze del cliente, o potenziale tale, definisce la percezione, l’opinione del cliente sul prodotto o servizio e gli atteggiamenti dei clienti nei confronti della vostra attività. Ogni punto di contatto permette di conoscere meglio il cliente, scoprire eventuali errori fatti, le differenze tra ciò che vorremmo offrire e ciò che offriamo veramente nonché capire, nel tempo, il miglior canale di comunicazione da utilizzare. Se ci pensate un attimo, mettendo semplicemente insieme i commenti/reazioni degli utenti sui vostri social, le recensioni su google, le mail di contatto (richiesta/reclami, ecc) che ricevete periodicamente già avrete una base di informazioni, che unite ai dati di traffico del vostro sito web e della pagina social permette di analizzare e capire un po’ di cose. Poi se volete la complichiamo con indici KPI, insight e sentiment assegnando una serie di metriche e obiettivi e il gioco è fatto.

Contenuti, media-mix e touchpoint definiscono l’ecosistema di marketing.

Un esempio di ecosistema.

Il sito web descrive bene la vostra storia, la vostra missione, i vostri prodotti. Consente, per chi lo desiderasse, di approfondire determinate tematiche semplicemente iscrivendosi ad una newsletter. Per incentivarne l’iscrizione si può regalare un opuscolo elettronico che l’utente riceverebbe nella sua casella mail nel momento stesso in cui si iscrive. L’opuscolo può contenere al suo interno un coupon con il quale recarsi in negozio e usufruire di: uno sconto/ un’offerta/ ricevere in regalo un volume che parla de “Le abitudini degli amici a 4 zampe”, ecc.

L’invio di materiale informativo può essere periodico. Può essere legato ad una campagna pubblicitaria sui social il cui obiettivo è portare l’utente su una determinata pagina del sito (landing page) e lì spiegare perchè iscriversi o fargli trovare subito un coupon.

Quando l’utente visiterà il negozio oltre alle promozioni/regali promessi potrà ricevere un flyer con una lista prioritaria di servizi. Lo stesso flyer potrebbe essere distribuito nei quartieri adiacenti con un’attività di volantinaggio.

Che cosa comunicare. Avete una storia che merita di essere raccontata, avete esperienze che meritano di essere raccontate, avete prodotti e servizi che meritano di essere raccontati. Pensateci, cercatele, scrivetele.

Dove. Inizialmente, senza pensare a grandi budget, fare un buon uso del web e dei social. Nell’esempio citato il sito web è l’elemento centrale, quello a cui gli altri canali fanno riferimento. Costruite un piano editoriale nel quale stabilire argomenti e contenuti mensilmente.

Come. Potreste farlo con un blog, con immagini di vita reale, testimonianze di clienti, procurandosi delle interviste su quotidiani locali, sia cartacei che digitali e ribaltare poi i contenuti su sito e social.

Attenzione! Un ecosistema di marketing non è solo una serie di supporti da creare, insieme a pubblicità da fare, su determinati media. È la combinazione studiata di appositi supporti e contenuti, coordinati e in target, legati a obiettivi.

Alla base di un ecosistema c’è il collegamento di tutti i media/canali interessati, dei supporti utilizzati nei vari touchpoint e la relazione coerente e coordinata con tutti i portatori di interesse dell’azienda quali ad esempio la proprietà, i dipendenti e i fornitori oltre ai clienti.

In sintesi un ecosistema di marketing contiene un ecosistema narrativo nel quale un marchio, un prodotto, un negozio fisico può raccontarsi, può informare, può ancorare, in primis, il cliente ad un messaggio e a un posizionamento preciso. Fattore quest’ultimo importantissimo per il successo di un’attività e di cui parleremo prossimamente.

Articolo pubblicato sul numero 6 Luglio/Agosto 2021 di Zampotta Magazine

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Luca Scrimieri

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